giovedì 30 aprile 2020

Lo stile del serpente






Il serpente è temuto come  uno degli animali più insidiosi del pianeta, considerando quanto possono essere mortali rispetto alla loro dimensione. È un animale dalla natura terricola, tuttavia in qualche modo spirituale, a ciò si deve il relativo carattere misterioso. Il serpente è stato definito come il guardiano dei draghi.

Dentro di loro la natura ha bilanciato caratteristiche di velocità e mimetica tanto da far sembrare i suoi attacchi arrivare dal nulla. Lo "stile del serpente" di Shaolin ha cercato di cogliere queste caratteristiche particolari e applicarle sulle tecniche da portare all'avversario, infatti i colpi sono sempre orientati verso obbiettivi vulnerabili tipo occhi, gola e inguine.

Lo stile del serpente pone un particolare accento sul fluire del Ch’i, l’energia interiore che tutti possediamo ma che spesso non riusciamo a far fluire nel modo corretto attraverso il nostro corpo e la nostra mente. Questo stile incrementa la concentrazione e la capacità di “ascoltare” la proprio energia interiore con il conseguente benefico effetto di accrescere il proprio Ch’i.

Le movenze del Serpente sono infatti studiate per sviluppare il temperamento e la resistenza. La respirazione è lenta, profonda, morbida e armoniosa. I movimenti sono fluidi e flessuosi con enfasi sulle dita che rappresentano la lingua del rettile.

I movimenti del serpente non sono mai limitati alle sole braccia, ma coinvolgono tutto il corpo. Non ci sono interruzioni o “punti spenti” lungo la catena di movimento dai piedi alle mani. Per portare a termine questa tecnica il praticante dovrà essere estremamente flessibile nelle articolazioni, specialmente nelle anche, nei polsi, nella spina dorsale e nelle spalle.









Questo sistema ha movimenti circolari ed in linea, alzandosi ed abbassandosi sinuosamente durante gli attacchi e le parate. Non sono rari movimenti quasi radenti al suolo, ed è previsto il combattimento a terra. Il serpente si comporta come una molla che si carica e poi scatta. Le braccia sono spesso allungate e lavorano su linee strette. I colpi sono portati sia a mano aperta, di punta, sia con le sole dita stese o serrate, cercando parti molli o temporaneamente vulnerabili in cui poter sfondare e penetrare.

Le tecniche di attacco del Serpente sono caratterizzate da una grande velocità e da repentini cambi di direzione, le parate fluide si trasformano spesso in attacchi decisivi sui punti vitali, mentre poi con la fluidità dei suoi movimenti,  il corpo riesce a sviluppare delle rotazioni incredibili sia negli attacchi che nelle difese. Le movenze del serpente alle quali il praticante si avvicina si manifestano nel: vibrare, l’avvitarsi, l’allungarsi e ritirarsi, mentre le tecniche con le mani assumono le tre principali caratteristiche: mulinare, forare e morsicare. Per impadronirsi del serpente bisogna far coincidere perfettamente le gambe con il busto, la forza usata sarà quella elastica mentre particolare attenzione si dovrà avere nel bilanciare l’esercizio interno con quello esterno, ecco perché l’arte del serpente ai più risulta una delle più complesse e raffinate tecniche di difesa personale.

Le tecniche del serpente essendo molto pericolose vengono usate solamente in caso di vera minaccia. , la regola base del serpente è neutralizzare un avversario col minimo sforzo e il minimo rischio per se stessi.

Lo stile del serpente in ultima analisi stimola il praticante ad esercitare l’abilità e la resistenza ritmica. Arrotolandosi sull’avversario o strisciando al suolo, alternando rapidi attacchi a sinuose schivate, si comprende l’importanza di un tipo di movimento compatto ma elastico, laddove il lavoro dei muscoli in un punto del corpo si ripercuote su tutto il resto senza soluzione di continuità. Questo tipo di lavoro non può che accrescere la concentrazione rilassata e un buon ascolto del fluire della propria energia interiore.


Fonte: QUI