domenica 2 settembre 2018

Krav Maga in pillole parte 38: le cinture





Pur non essendo un arte marziale, il Krav Maga eredita da queste ultime alcune tecniche semplificandole e scartando i Kata, i movimenti superflui ed estetici e tutto quanto in una situazione di difesa da strada o militare risulta essere superfluo.
Tra gli ingredienti marziali che adotta, per quanti scelgono il Krav Maga come forma di "carriera", vi sono le cinture.
Imi Lichtenfeld utilizza per la prima volta il sistema di graduazione delle cinture nel 1964 al fine di avere costantemente sotto controllo la progressione dei propri allievi.
A quanti affermano che "le cinture servono solo a reggere i pantaloni" rispondo, è vero in parte.
Se è vero che non bisogna focalizzarsi troppo sul grado, poiché un cintura nera che trascura l'allenamento costante può essere facilmente superato in abilità da un cintura blu, è altresì vero che avere dei traguardi, che vogliate chiamarli cinture o gradi, sprona maggiormente il praticante a cercare di superare i propri limiti e, almeno in via teorica, mantenere il proprio livello sempre alto che si tratti di allenamento in palestra o nel garage di casa propria.
Aver raggiunto un determinato livello di abilità, e lavorare per mantenerlo, aiuta inoltre in modo considerevole l'autostima.
Questo vale ancor più del raggiungimento del grado istruttore, che in molte associazioni è raggiungibile già dalla cintura blu, poiché questo altro non è che un livello professionale, mentre il conseguimento di un dato livello di abilità è anzitutto una conquista a livello personale nell'eterna sfida contro noi stessi.