martedì 17 settembre 2019

I detrattori del Krav Maga




Vi è una tendenza recente da parte degli istruttori di diverse discipline SPORTIVE nello sminuire l'efficacia e l'affidabilità delle tecniche e delle metodologie di difesa personale del Krav Maga. Ciò è triste non tanto per l'immagine che di tale disciplina ne deriva, quanto per questi istruttori che invece di dedicarsi con passione nel trasmettere la loro arte si accaniscono con tanta veemenza contro un sistema che non ha NULLA a che vedere con gli sport, uscendone veramente miseri a livello di immagine pubblica. Perché lo sappiamo, è inutile fingere di ignorare il fatto che tanto accanimento non è che un puerile tentativo di convincere la gente che non è nel settore che la loro disciplina è migliore di altre, e dunque tentare di fare iscritti ai loro corsi (e incassi). Spesso tali istruttori non si limitano ad attaccare il Krav, ma rivolgono la loro insofferenza verso molte altre discipline. Insomma per loro l'unico metodo valido è appunto, guarda caso, quello che loro stessi insegnano.
Anzitutto la premessa da cui ognuno dovrebbe partire al fine di fare una valutazione obiettiva è comprendere che il Krav Maga NON è uno sport.

È certamente indubbio che un pugile o un fighter di MMA sappia anche difendersi, poiché allenato nel combattimento a contatto pieno. Ma queste arti NON insegnano ad esempio, nel loro bagaglio, a sostenere situazioni di aggressioni armate. Perché parliamoci chiaro, se vengo assalito da un malvivente armato è normale che cerco di evitare lo scontro e preservare me stesso, ma se l'intento di questi è nuocermi, QUALCOSA DEVO PUR FARE per restare vivo, o mi lascio accoltellare restando inerme come un pupazzo?
Perché probabilmente è proprio questo che tali istruttori vogliono (e sperano), altrimenti non si spiega.
Il metodo Krav Maga è insegnato alla Israel Defence Force, a reparti speciali di ogni parte del mondo e agli operatori della sicurezza.
Secondo il vostro ragionamento, verrebbe mai insegnato a un soldato che parte per il fronte un metodo di difesa inefficace nei principi?

Altro dato di fatto indubbio è che vi siano alcuni sedicenti istruttori che, in virtù della natura aperta del sistema in questione, lo hanno trasformato in una pagliacciata per fare due soldi in più sfruttandone il noto nome. Ma questo è un discorso (e una piaga) che meriterebbe un articolo a parte.
Coloro che insegnano Krav Maga seriamente lo fanno curandone anche e soprattutto l'aspetto psicologico. I civili non sono soldati e addestrarli come tali non avrebbe alcun senso.
Il fine stesso del Krav cambia a seconda del settore civile o militare. Se in quest'ultimo l'obbiettivo è la neutralizzazione del nemico, nel primo caso è invece l'adottare tale metodo al fine di crearsi la via di fuga e sopravvivere a un aggressione in strada.
Quello che questi istruttori arraffa iscritti si dimenticano di dire il più delle volte è che a un allievo non viene insegnata una tecnica di difesa (ad esempio da coltello) e poi viene buttato per le strade con la convinzione di essere Rambo.
Bensì gli viene insegnata la tecnica e gli viene fatta ripetere per mesi, anni, in diversi contesti (anche al di fuori della palestra come in auto, in un parcheggio, in un ambiente stretto e chiuso ecc...) finché tale tecnica diventa parte integrante del suo istinto di sopravvivenza.
La stessa condizione psicologica di allerta tipica dei militari si sviluppa nell'allievo, dopo ANNI di pratica, in scala differente ma utile a far sì che egli si mantenga sempre vigile. Perché è inutile prendersi in giro, se un malvivente vuole aggredire qualcuno non lo avvisa con mezz'ora di anticipo così che egli si possa preparare ma lo farà in modo improvviso e quando meno il malcapitato se l'aspetta.
Ribadisco il concetto: il Krav Maga NON è uno sport, ma sopravvivenza a un aggressione per strada. È il settore del Krav di cui boxe, MMA, lotta libera e qualunque altra disciplina NON si occupa ne lo farà mai, perché mai capiterà che un contendente salga sul ring con un coltello o un bastone. Mai capiterà che un fighter tenterà di eliminare fisicamente un altro fighter.
Sul ring si combatte per un trofeo, non per la vita, e vi sono regole ben precise che in strada non esistono.
Dunque a tali istruttori vorrei porgere un invito. Smettete di sprecare le vostre energie al fine di demolire qualcosa che non ha nulla a che vedere con una qualunque competizione sportiva, non ne uscite bene in immagine agli occhi di una persona attenta. Piuttosto sfruttate tali energie, tale ardore, per promuovere, diffondere e valorizzare le vostre bellissime arti, perché sono bellissime. Alcune discipline, e ne ho praticate io stesso alcune, possiedono storie affascinanti, alcune volte direi persino mistiche, che il Krav Maga non potrà mai eguagliare, e insegnano una scala di valori che se venissero trasmessi nelle scuole fin dalla più tenera età, la società sarebbe realmente migliore a livello umano e probabilmente del Krav Maga nemmeno vi sarebbe necessità.

E NESSUNO mette in dubbio che ci si possa difendere anche con le vostre tecniche, tuttavia esse sono sport, fate lo sport, non sconfinate in un settore tanto crudo da annullare i valori e i principi morali a cui mi riferisco. Non fate che cose come fratellanza, autocontrollo, rispetto per l'amico tanto quanto per il nemico, dovere, onestà, scompaiano divorate da una società sempre più violenta e priva di valori, ma DIVULGATE tutto questo. Diffondete la vostra arte nelle vostre strutture, all'aperto sotto lo sguardo di astanti affascinati, nelle scuole.
Il mondo è abbastanza grande per marzialisti, sportivi e kravers, ognuno deve occuparsi del proprio campo di competenza.

Il rispetto per le discipline altrui è un aspetto essenziale delle vostre stesse arti, usatelo.