venerdì 11 ottobre 2019

Krav Maga: difendersi come un soldato





Krav = combattimento
Maga = contatto

Il KRAV MAGA fu creato da IMI LICHTENFELD, ungherese di Budapest, alla fine degli anni ’40 come necessità di difesa per le truppe israeliane.
Ebbe la sua ufficializzazione nel 1948 con l’indipendenza di Israele ed in seguito si diffuse in America presso l’F.B.I..


Principio fondamentale del KRAV MAGA è la semplicità. Lo scopo infatti è quello di addestrare un operatore in breve tempo, con tecniche semplici, bersagli facili e spostamenti naturali che permetteranno al praticante di essere sempre pronto e soprattutto efficace. Inoltre la ripetitività delle tecniche eseguite permette di applicare il KRAV MAGA anche in condizioni di stress.


È stato provato scientificamente che un adeguato e costante addestramento consente all’operatore di agire in piena lucidità e con l’esatta consapevolezza delle proprie azioni.
Pur esistendo diverse metodologie di KRAV MAGA, createsi nel corso degli anni per le più svariate esigenze, è stato provato in tutto il mondo che l’addestramento con il metodo: - ISRAELI SYSTEM OF MILITARY SELF DEFENCE KRAV MAGA – è il più efficace.


La sua validità è confermata dal fatto che viene utilizzato dalle forze difensive israeliane, dalla polizia nazionale e militare, come da unità di sicurezza che intervengono in operazioni speciali.

Caratteristiche principali sono:

1) efficacia: gli operatori raggiungono un buon grado di preparazione in un periodo relativamente breve;


2) mantenimento della pratica: il sistema si basa su principi comuni e movimenti istintivi che consentono agli operatori di mantenere il livello di preparazione raggiunto con ripetizioni minime;


3) particolarità delle tecniche: la peculiarità del sistema è data dall’estrema efficacia che deriva da tecniche, come detto, di semplice apprendimento. Semplicità ed efficacia costituiscono quindi l’estrema sintesi del sistema proposto che consente nella realtà operativa un’ efficace azione di contrasto ad una variegata gamma di situazioni non sempre prevedibili, provenienti da individui anche armati;


4) performance in condizioni di stress: il sistema trae spunto dall’esperienza e da situazioni reali e quindi i suoi metodi di addestramento sono diretti a migliorare in primo luogo le reazioni emotive e psicologiche a differenti pericoli sviluppando nell’operatore la capacità dell’immediata percezione del pericolo, della sua esatta valutazione nonché della giusta reazione ad esso ottenendo così un risultato finale soddisfacente.


Il sistema è stato sviluppato dagli esperti delle forze di difesa israeliane.
Si è capito già dai primi anni che l’allenamento della difesa personale doveva essere parte integrante del curriculum di allenamento in tutte le forze di sicurezza.
KRAV MAGA è un semplice termine ebreo per “ combattimento con contatto”.


La ragione è principalmente pratica, ma anche il controllo e lo sviluppo dell’aggressività trovano qui motivazioni, beneficio e potenziamento.
Il sistema è una collezione di specifici, sistematici principi,di comportamento mentale e fisico in condizioni di stress e violenza fisica.


Tutte le azioni, sono state espressamente designate per rispondere alle speciali necessità delle forze di sicurezza, normali cittadini con limitati periodi di tempo per imparare ed esercitare la difesa personale.
Tutte le speciali tecniche del sistema sono costruite e sviluppate sulla solida base della ricerca e dello studio delle naturali, intuitive reazioni umane ad azioni fisiche di violenza.


Il KRAV MAGA non è un’arte marziale. È un sistema di principi di auto difesa semplificati, che dà al praticante i migliori strumenti: utilizzare se stesso come la più pratica delle armi, tenendo sempre a mente che basta poco tempo per raggiungere il minimo indispensabile per sentirsi sicuri.
Questo è il motivo per cui il KRAV MAGA non può essere considerato come un’arte marziale.
Le arti marziali necessitano di una vita di esercizio ed allenamento ed il risultato è differente e non uguale ai limitati obiettivi del KRAV MAGA.





Articolo estratto dal sito FUJICLUB