lunedì 4 maggio 2020

Nippon Kempo: l'arte marziale tradizionale a contatto pieno








Masaru Muneomi Sawayama (1906-1977), il padre del Nippon Kempo, osservò che dal Judo erano stati aboliti movimenti rischiosi come tsuki (pugni) e keri (calci) e che il Karate si concentrava più sulle kata (forme) senza essere un vero e proprio combattimento.
Cominciò quindi a pensare a come ottenere un tipo di combattimento reale nel quale però non vi fossero pericoli. Il risultato della sua ricerca fu un tipo di combattimento corpo a corpo in cui la presenza di una protezione permetteva il mantenimento di tecniche (waza) come tsuki, keri, nage e gyaku.
Nel 1932 questo tipo di combattimento assunse il nome di Nippon Kempo, o Nippon Kenpo.
Nella lunga storia dei combattimenti a mani nude l’introduzione di una protezione per il corpo rappresentò una vera e propria svolta.
Nel 1936 ad Osaka, si tenne il primo torneo di Nippon Kempo fra gli studenti dell’Università Kansai e quelli dell’Università Kuansei Gakuin.
Nel 1953 Ryonosuke Mori, discepolo di Sawayama, favorì la diffusione del Nippon Kempo nella zona di Tokyo e attualmente il Giappone vanta, soprattutto nelle tre città principali (Osaka, Tokyo, Nagoya), la presenza di circa 100 università, 50 scuole superiori e più di 100 centri in cui si pratica questa disciplina.
Il Nippon Kempo è un’arte marziale che, nonostante la sua modernità, conserva lo spirito ed i valori delle antiche forme di combattimento dei samurai.
Il saluto (Rei), e’ parte fondamentale del Nippon Kempo ed è fatto ogni volta all’inizio e alla fine di tutte le lezioni, tutte le volte che si comincia o si finisce un esercizio o un kata ed è un’espressione di rispetto, cortesia, umiltà e educazione.
Non meno importante e’ un altro gesto, di antiche origini, ed e’ il Mokuso, la meditazione taciturna che ha luogo all’inizio e alla fine di ogni lezione ed ha il compito fondamentale di lasciare all’esterno del Dojo tutto ciò che potrebbe impedire una buona lezione.
Nel Dojo si entra scalzi dopo aver lasciato le proprie calzature in bell’ordine, disposte con la punta verso l’uscita; si passa la soglia con il piede sinistro entrando, col piede destro all’uscita, ed entrati si esegue il saluto con l’inchino. Questo ha la funzione di marcare il passaggio interiore da un’attitudine mentale ad un'altra, solo cosi’ si può imparare meglio.
Il Nippon Kempo e’ un’arte marziale composta da Kata (forme ben precise da esguire) e Kumite o Shiai (combattimento): e’ indispensabile praticare entrambe queste due cose per arrivare ad un livello accettabile di conoscenza.

Il sistema prevede lo studio di tecniche di percussione portate sia con gli arti inferiori che superiori (calci, ginocchiate, pugni e colpi a mano aperta); tecniche di proiezione mediate dallo judo e tecniche di leve articolari e tecniche indirizzate alla lotta.

Proprio per il suo realismo e per la sua efficacia il Nippon Kempo è praticato quale sistema di combattimento disarmato dai membri delle “Forze di Difesa del Giappone“.

Il Nippon Kempo è ad oggi l'arte marziale più completa esistente, prevedendo nei suoi insegnamenti e nella sua pratica tanto la difesa personale da strada, quanto l'antica tradizione marziale tradizionale e non ultimo il combattimento a contatto pieno in forma sportiva tanto da renderlo una disciplina capace di rivaleggiare dignitosamente con le MMA e il Muay Thai.