domenica 17 gennaio 2021

Krav Maga: aspetti essenziali

Krav Maga, ossia "combattimento a corto raggio", è un sistema di difesa personale sviluppato originariamente per le forze speciali israeliane. 

Esso si focalizza su un solo obiettivo: neutralizzare l'avversario con ogni mezzo.
Non esistono colpi vietati, non esiste arbitraggio, non esiste etica. Questo perché esso pone la sua redenzione primaria sulla difesa da aggressioni in strada e non su una competizione a punti.
Per strada non ci sono colpi che possano essere considerati proibiti laddove in gioco c'è la vita dell'individuo stesso.
I movimenti sono ridotti al minimo e gli attacchi mirati al punto da colpire.
Per queste ragioni il Krav Maga non può essere considerato arte marziale e tantomeno può possedere una forma sportiva.
Attacchi mirati a colpire, ad esempio, occhi o genitali sono la norma in questo sistema di autodifesa.
Il Krav Maga rende inoltre il praticante consapevole dei propri mezzi difensivi e pertanto rafforza l'autostima e la sicurezza in sé stessi.
Esso non si basa su tecniche complicate, coreografiche o che richiedono una particolare preparazione atletica, ragione per cui è considerata una disciplina adatta a tutti indipendentemente da età, sesso, peso, prestanza fisica o eventuali impedimenti motori, grazie alla peculiarità di sistema "aperto" che consente alle tecniche di adattarsi all'individuo e al contesto. 







Neutralizzare l'avversario nel minor tempo possibile è l'unica finalità, anche qualora questi sia più forte e prestante di noi, risultato che si consegue mediante attacchi mirati alle cosiddette "zone vulnerabili" del corpo. Questo perché il Krav Maga deve poter mettere nella condizione di potersi difendere anche una ragazza esile di 40 kg da un possibile tentativo di aggressione o stupro perpetrato da un uomo più massiccio. 
È bene tuttavia ricordare due elementi importanti:

1) per "neutralizzare" non si intende rimanere in strada a fare gli street fighter, ma colpire duro e tramortire quanto basta a crearsi una finestra di tempo necessaria alla fuga e dunque a mettersi in salvo. 







2) il saper differenziare le tecniche e gli attacchi da utilizzare sulla base della reale pericolosità del contesto, anche al fine di essere maggiormente tutelati da un punto di vista legale. 






Il che vuol dire che in caso di lite da bar sfociata (purtroppo, sarebbe opportuno evitare tale evoluzione degli eventi) in contatto fisico è preferibile usare X tecnica anziché Y al fine di essere comunque nel giusto, mentre in caso di tentativo di violenza sessuale piuttosto che accoltellamento o simili X tecnica potrebbe non essere sufficiente a salvaguardarsi, pertanto l'utilizzo di tecnica Y è maggiormente giustificato.

La prevenzione è altro fattore determinante, poiché riuscire a evitare, come già accennato, l'evolversi di simili situazioni o rendersi conto di un'aggressione anche soltanto mezzo secondo prima può essere cruciale.
Tale facoltà si acquisisce col tempo e con la pratica costante nel tenere perennemente allertati i sensi, dote che nel tempo diviene parte integrante del modo di vivere del Kravers.

Il Krav Maga non è arte marziale, non è sport, non è street fighting, ma come viene spesso definito esso è "l'arte di restare in vita".
Il Krav Maga è sopravvivenza.